giovedì 26 aprile 2012

"Portiamo Trenitalia in tribunale"



Un gruppo di giovani e agguerritissimi avvocati sta promuovendo una class action nei confronti di Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Lo scopo è quello di dimostrare in giudizio che Trenitalia è responsabile di danni fisici e psichici di migliaia di utenti.
Donne, bambini, anziani, disabili costretti a viaggiare in condizioni precarie in carrozze non a misura d'uomo, progettate e concepite in maniera errata, approssimativa e illogica (si pensi alle celebri cappelliere dei nuovi interregionali che non consentono di alloggiare alcun tipo di bagaglio, costringendo i passeggeri a lasciarli nei luoghi di passaggio). Questo, lo scenario che ha fatto nascere l’idea dell’azione legale. Il gruppo di avvocati – che per ora preferisce restare anonimo per lavorare con più serenità - è convinto di riuscire ad ottenere risarcimenti milionari per migliaia di persone.
"Abbiamo numerosissime prove documentali fornite dagli utenti stessi oltre ad accurate perizie e dettagliate testimonianze in grado di dimostrare come il disagio subito nei viaggi in treno abbia gravi ricadute nel privato della persona: sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni di coppia".
Un disagio e un danno, quindi, non dovuti a fatalità o forza maggiore bensì alla cattiva amministrazione dei manager del gruppo. Gli assistiti, su consiglio dei legali, per un anno (a partire dal 2013) non pagheranno più né biglietti né abbonamenti a Trenitalia, destinando il corrispettivo proprio alle spese legali. Curiosa strategia.
"Con quanto prevediamo di ottenere come risarcimento potranno tranquillamente pagare ogni eventuale multa - spiegano i legali - Ci basiamo su un caso americano che ha fatto scuola ma di cui in Italia si è parlato poco, forse perché – ipotizzano con un filo di malizia - si adattava fin troppo bene al caso Trenitalia". Non vogliono aggiungere dettagli ma garantiscono che sentiremo parlare di questa storia a livello nazionale nei prossimi mesi.
Unico commento del portavoce dei pendolari è stato "Una volta che saranno in galera sarà nostra personale cura gettare nel cesso la chiave della cella".
Qualcuno se la sente di dargli torto?

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